26 Novembre 2015 DIGISTAFF

I motivi per ricordare l’importanza della SEO

Prima tutti volevano traffico da Google, oggi tutti vogliono traffico da social e hanno un po’ dimenticato l’importanza del traffico organico. Quando parliamo di strategia web non possiamo focalizzarci su un solo strumento, non possiamo aspettarci di avere buoni risultati se ci affidiamo solo alla SEO, solo ad AdWords, solo ai social. Sono tutti mezzi che esistono e che hanno il loro valore, in funzione del business uno potrebbe prevalere su altri, ma con nessuno di essi da solo si possono raggiungere obiettivi realmente soddisfacenti.

I 4 motivi per non trascurare il SEO:

#1 – L’organico ancora va forte

Anche se potrebbero esserci delle variazioni rispetto allo scorso anno, è molto probabile che ancora oggi il canale che porta più traffico di valore sia l’organico, superato in alcuni casi solo dagli annunci a pagamento, che portano più conversioni, ma non più visitatori (da paid search arriva il 10% del traffico totale).

Secondo la ricerca di BrightEdge una strategia mista è quella più performante, perché non solo porterà più traffico (combinando a pagamento e organico) ma avrà un ROI maggiore. Nei settori della vendita al dettaglio, della tecnologia e del turismo le ricerche organiche e a pagamento combinata costituiscono oltre i due terzi del fatturato totale.

#2 – L’organico non è controllato

Basare la propria strategia su Facebook, Twitter o altro social network significa affidarla a un sistema già chiuso che un giorno potrebbe chiudersi definitivamente. Non si ha il controllo della piattaforma e quindi non si ha il controllo della maggiore fetta del proprio traffico web, il che un giorno potrebbe avere gravi ripercussioni sul business. È vero che anche Google è un’azienda che potrebbe chiudere (ipotesi quasi fantascientifica) o modificare tanto l’algoritmo da far crollare i risultati, ma chi dispone di un buono staff SEO, che sa cosa fa e che si aggiorna e che rispetta le regole del motore di ricerca, è al sicuro da queste fluttuazioni, perché saprà porvi rimedio. Ovviamente non si parla di penalizzazioni, tipo Penguin e Panda, perché colpiscono chi non è stato corretto e ha adottato tecniche poco ortodosse.

#3 – L’organico fa restare i visitatori

Il traffico dai social potrebbe essere anche maggiore di quello organico, ma è di qualità? Con traffico di qualità si intende frequenza di rimbalzo bassa, tempi di permanenza alti e numero consistente di pagine visitate. Di solito dai social non è così, ciò che viene pubblicato sulle varie piattaforme crea traffico ma non fidelizzazione.

Dall’organico la cosa è diversa, primo perché se un utente arriva al sito è perché ha fatto una ricerca precisa e state già rispondendo a una necessità (sempre che le keyword siano state scelte bene, ma è il minimo in una strategia SEO). Inoltre chi raggiunge un sito dall’organico è portato a tornare, potrebbe diventare un cliente fedele; rimane di più sul sito e lo visita. In poche parole, il traffico organico è, in media, di qualità.

#4 – L’organico richiede investimenti diversi

Non vogliamo dire che una strategia SEO non abbia il suo costo, perché in realtà costa per un’azienda, ma in maniera diversa rispetto all’advertising sul search o sui social. Una strategia SEO, anche se seguita e portata avanti nel tempo, porterà risultati stabili nel medio e lungo periodo. L’advertising porta risultati solo finché si continua a pagare, quando si chiudono i rubinetti si blocca anche il traffico.

Inoltre se con la SEO ci si può prendere una breve (breve!) pausa, con l’advertising non si può, a meno che l’azienda che si sta promuovendo non sia chiusa. È vero anche che l’adv può supportare la SEO, per periodi in cui serve più traffico (pensiamo a un ecommerce nel periodo di Natale o a un’agenzia di viaggi quando ci avviciniamo all’estate), ma per avere risultati costanti nel tempo la sola pubblicità non può essere una strategia giusta.